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Floriana Capone /

Il dropshipping è legale? Ecco i principali aspetti da considerare

L’e-commerce senza magazzino è un modello di business proficuo con poche spese nella fase di start up, in cui il fornitore evade l’ordine e lo invia direttamente al cliente finale. Ma come è regolamentato il dropshipping dal punto di vista normativo? Vendere in dropshipping è legale?

Il dropshipping è legale? Ecco i principali aspetti da considerare

illustrazione di Izhar Cohen

In genere, nella vendita online sono coinvolti due soggetti, il cliente e il merchant. Il venditore presenta i prodotti che ha in magazzino attraverso diversi canali (sito internet, app, social), il cliente sceglie il prodotto e invia l’ordine, il venditore evade l’ordine e spedisce il prodotto al cliente finale.

A differenza del modello classico, l’e-commerce in dropshipping si svolge tra tre soggetti: venditore, dropshipper (fornitore) e cliente finale. In questo caso, il venditore invia l’ordine del cliente al fornitore che spedisce il prodotto al cliente.

Sebbene si tratti comunque di vendita online, è bene capire come gestire la presenza del grossista e cosa dice la normativa a riguardo.

È normale avere dubbi sulle responsabilità del venditore e porsi domande come chi risponda della consegna del prodotto o su chi ricada la responsabilità in caso di difetto di conformità.

Per gli stessi motivi è necessario chiarire quali siano gli obblighi del dropshipper e sottoscrivere un contratto di dropshipping che tuteli il venditore. In questo articolo analizzeremo questi aspetti e vedremo come avere un sito e-commerce in dropshipping legale.  

Il dropshipping è legale?

Il diverso sistema di supply chain, in cui il venditore si trasforma in intermediario, crea molti dubbi sulla legittimità del dropshipping.

Tuttavia se ti stai chiedendo se il dropshipping è legale, la risposta è sì!

Il dropshipping è un modello di business legale sottoposto alla stessa normativa che riguarda l’e-commerce: nonostante il venditore non spedisca il prodotto al cliente, rimane il diretto responsabile di fronte al consumatore finale.

Ma quali sono i rischi dal punto di vista legale?

I rischi per un e-commerce in dropshipping sono legati essenzialmente alla legittimità e alla correttezza del fornitore:

  • spesso non si conosce l’esatta provenienza della merce;
  • oppure accade che i dropshipper utilizzino loghi, marchi o diritti di proprietà intellettuale di altre aziende;
  • il venditore non gestisce personalmente la filiera e non ha il controllo sull’evasione degli ordini, sulla velocità del servizio e sulle politiche di restituzione.

Per non incorrere in questioni legali e non avere danni a livello d’immagine, è necessario dunque tutelare il proprio e-commerce con un contratto di dropshipping

Dropshipping legale: il contratto

Stabilire i ruoli e le responsabilità del venditore e del dropshipper, quindi, costituisce la base per avere un e-commerce in dropshipping senza rischi.

Per quanto riguarda i compiti, il venditore:

  • sceglie il fornitore;
  • pubblicizza i prodotti;
  • effettua la vendita dal sito e-commerce;
  • riceve il pagamento;
  • trasmette l’ordine al fornitore;
  • cura l’assistenza al cliente.

Il fornitore, invece si occupa della parte logistica e dell’approvvigionamento dei prodotti:

  • riceve l’ordine dal venditore;
  • imballa il prodotto;
  • spedisce l’ordine al cliente.

Il merchant corrisponde al grossista l’importo pattuito, relativo al costo del prodotto, alle spese di spedizione e al servizio.

Nel contratto di dropshipping, quindi, vanno definiti gli obblighi del dropshipper che includono i tempi di spedizione, l’aggiornamento sulla disponibilità dei prodotti, il rispetto della normativa sulla vendita e la produzione dei prodotti, la garanzia che i prodotti non violino i diritti di terzi.

Le clausole da inserire nel contratto di dropshipping

Le clausole indispensabili per un contratto devono regolamentare:

  • le informazioni sui prodotti: è necessario che le schede prodotto contengano tutte le informazioni più importanti sugli articoli in vendita. Il fornitore, quindi, deve aggiornare il merchant su materiali e caratteristiche e comunicare immediatamente qualsiasi tipo di cambiamento.
  • non esclusività del rapporto: se il merchant si rifornisce da più fornitori, il dropshipper deve essere informato sulla presenza dei concorrenti.
  • l’indisponibilità dei prodotti: qualora il prodotto acquistato da un cliente non risulti più disponibile, il fornitore deve manlevare il merchant da ogni tipo di responsabilità;
  • la violazione dei diritti di terzi: il merchant deve essere sollevato da qualsiasi responsabilità sulla violazione dei diritti di terzi che rivendichino la titolarità su marchi e brevetti utilizzati.

Dropshipping a norma di legge

Come abbiamo visto, il rapporto tra venditore e dropshipper deve essere regolamentato da un contratto che definisca le responsabilità di entrambi i soggetti.

E per quanto riguarda il rapporto tra merchant e cliente finale?

La compravendita, in questo caso, segue le norme valide per tutti i siti e-commerce, Codice del Consumo, Decreto sul Commercio Elettronico, Codice Civile e le altre norme applicabili.

Affinché un sito e-commerce in dropshipping sia a norma, dunque, deve farsi carico delle responsabilità tipiche del venditore nei confronti del cliente finale, che sono: consegna dei prodotti, indisponibilità del prodotto, diritto di recesso, garanzia legale di conformità dei prodotti.

Della consegna dei prodotti risponde il merchant nonostante sia il dropshipper a occuparsene. Eventuali ritardi o la mancata consegna, quindi, ricadono sul venditore che potrà successivamente rivalersi sul fornitore.

Qualora il prodotto non risulti conforme alla descrizione, il cliente può richiedere la garanzia di conformità al venditore entro le tempistiche previste dalla normativa.

L’indisponibilità del prodotto va comunicata sul sito e-commerce. Se, al contrario, il prodotto è dichiarato disponibile anche se mancante, la responsabilità è del merchant. Anche in una situazione del genere, sarà poi il venditore a rivalersi sul dropshipper. 

L’e-commerce in dropshipping permette di avviare un’attività di vendita online risparmiando i costi relativi alla gestione del magazzino e all’acquisto anticipato dei prodotti. Questo però non esime dalle responsabilità nei confronti del consumatore.

Sebbene sia il dropshipper a occuparsi degli aspetti legati alla fornitura, all’imballaggio e alla spedizione, le responsabilità legali nei confronti del cliente finale ricadono sul venditore. Per tutelare il tuo e-commerce e avere un dropshipping legale, quindi, è fondamentale rispettare la normativa e-commerce e redigere un contratto di dropshipping solido. Per definire gli aspetti legali e avviare il tuo business nel migliore dei modi, è quindi sempre consigliato rivolgersi ad un avvocato specializzato in e-commerce.

Floriana Capone

Scritto da:

Floriana Capone

Avvocato dell’E-commerce - EcommerceLegale.it

Esperta in diritto digitale, mi occupo di contratti per e-commerce e altre attività digitali, compliance legale dei siti web, adeguamento alla normativa e-commerce e GDPR, registrazione marchi.

Illustrazione di:

Izhar Cohen

Image authoring Illustrations, from Tel Aviv District, Israel

An illustrator navigating between many metaphorical landscapes and cultures. Loves reading and creating images. His work can be found at: The Sunday Times, The Times, The Guardian, The New York Times, The Washington Post, Wall Street Journal, Scientific American, and in many others worldwide.

Izhar Cohen