Marco Pericci
Spedizione in contrassegno: cos’è, come funziona, quando conviene
Tra gli aspetti più delicati della vendita online c’è la fase del pagamento: sebbene le diverse formule attualmente disponibili siano abbinate a protocolli di sicurezza sempre più performanti, chi vende online sa che dovrà confrontarsi con una fetta di acquirenti che per varie ragioni, non ultima la diffidenza nei confronti dei sistemi digitali, resta legata al pagamento in contanti e predilige la formula della spedizione in contrassegno.
illustrazione di Francesco Zorzi
Questa soluzione, un tempo molto frequente, è ancora piuttosto richiesta e gli shop online che la inseriscono tra i sistemi di pagamento incontrano il favore di una fascia di consumatori che sul mercato conserva un certo valore.
Se anche tu stai valutando la possibilità di offrire ai tuoi clienti la spedizione in contrassegno e hai bisogno di saperne di più su come funziona questa formula e quali vantaggi presenta, noi di isendu siamo pronti a metterti a disposizione il nostro punto di vista privilegiato sul mondo dell’e-commerce e l’esperienza maturata affiancando le aziende nel processo di ottimizzazione delle vendite online.
Cos’è la spedizione in contrassegno
La spedizione in contrassegno è alla base degli acquisti che presuppongono il pagamento della merce direttamente alla consegna. Il saldo di solito avviene in contanti o con assegno, ma alcuni vettori contemplano anche la possibilità di pagare tramite POS.
Nota all’estero come COD, Cash on delivery, questa soluzione investe il vettore di un compito in più: dovrà infatti incassare la somma che il destinatario deve per la merce e trasferirla al venditore.
Molto più utilizzata in passato, questa formula è oggi scelta con meno frequenza, ma resta appannaggio di una fascia di acquirenti che non dispone degli strumenti per pagare online, o semplicemente li guarda con diffidenza, o di chi, in casi particolari o per ragioni legate al tipo di acquisto, preferisce saldare alla consegna.
Per quanto comodo in alcune circostanze, il pagamento in contrassegno va sempre valutato con attenzione: bisogna infatti considerare che le spese di spedizione saranno più alte, l’uso di contanti può talvolta risultare più complesso e meno sicuro e si corre il rischio che al momento della consegna il destinatario non sia in casa.
Nonostante questi aspetti, tuttavia, la spedizione in contrassegno non è del tutto tramontata e, in alcuni casi, offrirla alla propria clientela, può rivelarsi anche strategico rispetto a un target di consumatori che normalmente diffida dal pagamento con carta di credito nel timore di subire truffe o clonazioni.
Ha ancora senso il contrassegno?
Inviare merce in contrassegno, come abbiamo visto, presenta di sicuro degli aspetti a cui chi gestisce un negozio online deve far attenzione, primo tra tutti i costi di spedizione, ma questa soluzione può in molti casi rivelarsi vincente: secondo il report di osservatori.net, solo nel 2018, il 2% degli oltre 27milioni di euro generati dagli acquisti online è stato pagato per mezzo del contrassegno, il 34% in più rispetto all’anno precedente: il dato la dice lunga su quanto questa formula rappresenti ancora un elemento chiave per avvicinare e fidelizzare nuovi utenti nell’ambito di una strategia di crescita dell’e-commerce.
Quali merci spedire in contrassegno
Tra le merci che i consumatori preferiscono pagare in contrassegno ci sono i prodotti alimentari e l’arredamento.
Nel primo caso, sempre secondo Osservatori.net, la scelta del pagamento alla consegna (aumentato del 34% nel 2018) è legata al fatto che spesso il prezzo finale dipende dal peso effettivo.
Nel caso dell’arredamento, settore per cui la spedizione in contrassegno è aumentata del 44%, la scelta di pagare alla consegna va attribuita all’esigenza di saldare cifre elevate in una modalità percepita come più sicura.
Quali rischi si corrono spedendo in contrassegno
Offrire la formula della spedizione in contrassegno impone innanzitutto un’attenta valutazione del rapporto costi/benefici: il venditore dovrà decidere se farsi carico dei costi in prima persona o addebitarli all’acquirente, in questo caso, infatti, la scelta di pagare in contanti alla consegna potrebbe risultare meno appetibile e scoraggiare chi compra.
Sarà, poi, opportuno ponderare i rischi: le principali incognite legate a questa soluzione coincidono con l’eventualità che il destinatario rifiuti la consegna a causa di ripensamenti, o perché non dispone della somma necessaria a saldare l’acquisto.
Qualche volta, poi, l’acquirente non è in casa all’arrivo del corriere e in alcuni casi l’indirizzo è irreperibile a causa di una errata trascrizione dei dati.
Cosa succede se una spedizione in contrassegno non viene ritirata
In caso di mancato ritiro della consegna da parte del destinatario, il venditore oltre ad aver perso l’incasso dovrà sostenere le spese di spedizione sia per la consegna che per la restituzione della merce.
Consigli per spedizioni in contrassegno
Per minimizzare i rischi di un mancato ritiro può essere utile prendere qualche precauzione.
Innanzitutto può essere utile contattare l’acquirente prima di organizzare la spedizione, in modo da verificare l’effettiva intenzione di procedere con l’acquisto. E’ fondamentale controllare le informazioni fornite dal cliente al momento dell’ordine, accertandosi che non manchi nulla e avendo cura di trascriverli correttamente sulla lettera di vettura.
Tra gli accorgimenti che possono limitare i rischi di una mancata consegna c’è poi l’attivazione di un servizio di tracciamento che, permettendo all’acquirente di seguire la spedizione in tempo reale, gli consente di programmare la sua presenza in casa al momento della consegna.
Come spedire merce in contrassegno
La programmazione di una spedizione in contrassegno risulta particolarmente semplice tanto per l’acquirente, quanto per il venditore.
Ecco i principali passaggi per chi spedisce:
- una volta ricevuto l’ordine, il venditore organizza l’invio curando nei dettagli l’imballaggio e scegliendo il corriere a cui affidare il pacco tra quelli che effettuano il servizio di spedizione in contrassegno.
- nel momento in cui prenota il ritiro della merce il venditore dovrà specificare che intende avvalersi della formula in contrassegno indicando la cifra che il fattorino dovrà incassare;
- Il vettore a cui è stata affidata la spedizione ritira la merce e provvede alla consegna e all’incasso della somma indicata dal venditore.
Quanto tempo ci vuole per ricevere denaro in contrassegno
Mediamente, una volta ritirato l’incasso, il corriere lo versa al venditore secondo una tempistica che può oscillare tra i 7 e i 20 giorni, dipende anche dal servizio scelto e dalla possibilità di accelerare i tempi di accredito pagando una tariffa maggiorata.
Come ricevere merce in contrassegno
Affinché la ricezione di una spedizione in contrassegno vada a buon fine senza intoppi anche il destinatario dovrà osservare qualche accorgimento:
- controllare sempre di aver inserito le informazioni corrette
- seguire il percorso del corriere tramite il servizio di tracciamento, in modo da organizzare la propria presenza in casa. Un’eventuale indisponibilità va comunicata tempestivamente
- oreparare per tempo la cifra esatta da consegnare al corriere: questo passaggio è fondamentale perché il fattorino potrebbe non avere il resto.
Quanto costa spedire in Italia e all’estero in contrassegno
Sul fronte costi la spedizione in contrassegno è legata per la maggior parte dei vettori a soluzioni personalizzate oggetto di trattativa tra l’e-commerce e la singola compagnia. Sebbene le condizioni generali del servizio e i massimali di pagamento siano piuttosto omogenei tra le diverse aziende, le condizioni economiche vengono stabilite al momento della sottoscrizione del contratto.
L’offerta di spedizioni in contrassegno dei principali corrieri
Passiamo ora in rassegna le soluzioni per spedire in contrassegno offerte dai principali corrieri.
Spedire in contrassegno con DHL
Il servizio di spedizione in contrassegno di DHL è ideale per gli invii internazionali e presuppone la sottoscrizione di un contratto. Il massimale di pagamento è di 999,99 euro.
E’ l’unico vettore ad offrire la possibilità di pagare alla consegna tramite POS: in questo caso il massimale sale a 1.999,99 euro. L’accredito dell’incasso avviene entro 15 giorni.
Spedire in contrassegno con SDA
Anche SDA propone una formula business che calibra preventivo e contratto sulla base dello specifico cliente. Il massimale per il pagamento in contanti è di 999,99 euro.
E’ possibile pagare anche con assegno. I tempi di accredito dell’incasso sono scanditi da date fisse: i venditori ricevono il bonifico ogni 10, 20 e 30 del mese.
Spedire in contrassegno con GLS
GLS è un vettore particolarmente attivo in Europa, ecco perché rappresenta una scelta ottimale in caso di frequenti spedizioni internazionali. Non dispone di un tariffario generale: il costo del servizio viene calcolato di volta in volta.
GLS offre la possibilità del pagamento in contrassegno sia in contanti (massimale fissato a 999,99 euro) che tramite assegno circolare o bancario.
Le tempistiche di accredito vengono concordate al momento della sottoscrizione del contratto.
Spedire in contrassegno con Poste Italiane
Con Poste Italiane il servizio in contrassegno può essere abbinato a qualsiasi spedizione di merce per un valore massimo di 3.000 euro.
Bisogna ricordare che il vettore potrà riscuotere direttamente pagamenti fino a un massimo di 258,23 euro.
L’azienda offre, inoltre, la possibilità di ritirare la spedizione in contrassegno anche in ufficio postale, a fronte del pagamento di un contributo di 1,50 euro.
Per chi spedisce, i costi sono legati alla gestione dell’accredito: se avviene tramite conto corrente postale, la tariffa prevista è di 2,27 euro.
Se, invece, si sceglie l’accredito tramite assegno postale, il servizio ha una tariffa di 2,57 euro, mentre per i pagamenti tramite vaglia postale il costo è di 6,77 euro.
Spedire in contrassegno con UPS
Anche UPS per la spedizione in contrassegno prevede la sottoscrizione di un contratto aziendale con tariffe dedicate alle esigenze e ai volumi di vendita del singolo e-commerce.
Il vettore accetta contanti e assegni e in alcuni casi anche il bonifico bancario.
Per i pagamenti in contanti il massimale è fissato a 1.999,99 euro, mentre per gli assegni personali e aziendali il limite giornaliero per il ricevente è pari a 50.000 dollari in valuta locale.
Spedire in contrassegno con Bartolini
Le spedizioni in contrassegno affidate a Bartolini prevedono il pagamento sia in contanti, rispettando il massimale di 1.999,99 euro, che con assegno. In questo caso bisogna ricordare che per incassi oltre i 3.000 euro il vettore accetta solo assegni circolari intestati a BRT S.p.a.
Gli assegni incassati vengono trasferiti entro i sette giorni lavorativi successivi alla consegna, mentre i contrassegni pagati in contanti vengono rimborsati quotidianamente via bonifico.
Spedire in contrassegno con Mail Boxes Etc.
Anche Mail Boxes Etc. offre la possibilità di spedire merce che verrà pagata in contrassegno: nello specifico la compagnia non effettua il servizio direttamente, ma, dopo aver analizzato la richiesta specifica del cliente, valuta le soluzioni disponibili tra i servizi offerti dai principali vettori.